I numeri del gelato italiano restano buoni, e lo conferma
anche una recente analisi dell'Osservatorio Sistema Gelato, un centro che dal
2013 elabora analisi economico-finanziarie sulle aziende dei settori
macchinari, vetrine ed ingredienti per la produzione del gelato. L'Osservatorio
ha analizzato il saldo aperture/chiusure delle principali 50 catene italiane di
gelaterie operanti sia direttamente che tramite la formula del franchising.
Negli ultimi 12 mesi il numero totale dei punti vendita è cresciuto da 1.288 a
1.475 unità, di cui tre quarti localizzati in Italia e un quarto all’estero.
Crescita: comandano Asia e Africa, giù America e Medio
Oriente
I punti vendita all’estero crescono da 323 a 372 (erano 310
nel 2017, quindi prosegue il trend positivo), distribuiti in 56 nazioni nei 5
continenti. L’Europa rappresenta la prima area geografica. Seguono l’Asia, il
Centro-Sud America, il Medio Oriente, l’America del Nord, l’Africa e l’Oceania.
L’Asia vede il saldo dei punti vendita fare un balzo del +56%, l’Africa del
+35,8%, l’Europa (esclusa l’Italia) del +11,8%, il Centro Sud America del
+1,7%. In flessione il Nord America -3,1% ed il Medio Oriente -1,9%, stabile
l’Oceania.
Vendite per mezzo miliardo di euro
Tra le 50 catene prese in esame quelle con maggior numero di punti vendita all’estero sono nell’ordine: 4D Gelateria, Venchi, Ci Gusta, Grom e Cremeria Vienna. Le 187 gelaterie avviate negli ultimi 12 mesi hanno generato investimenti superiori a 20 milioni di euro in arredi, impianti ed attrezzature made in Italy ed hanno dato nuovo lavoro per 500 persone. Le vendite al dettaglio sono stimate in circa 50 milioni all’anno e per i prossimi mesi sono oltre 100 le aperture pianificate in Italia ed all’estero. Secondo le stime elaborate dall’Osservatorio i 1475 punti vendita attivi con il brand delle catene italiane realizzano vendite al dettaglio per circa mezzo miliardo di euro all’anno impiegando fino a 10 mila dipendenti in stagione.
Ernesto Brambilla