Il termine di scadenza è il 31 maggio, ma intanto decolla
l'interesse della filiera per gli investimenti legati alla transizione
digitale. Più freddezza verso le misure destinate all'e-commerce.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza offre possibilità
finora impensabili per le imprese, ma il termine di scadenza bussa alle porte.
Il 31 maggio, infatti, si chiuderanno le possibilità di presentare a Simest le
domande di finanziamento basate sul Fondo 394/PNRR. E le opportunità di accesso
per gli esportatori della filiera dolce sono state illustrate a Sigep da
Gabriella Severi (Senior external relations di Simest), con particolare
riferimento agli investimenti in sostenibilità e digital. Cosa offre il piano?
“Per la prima volta nella sua storia, Simest finanzia
investimenti effettuati in Italia, con focus su transizione ecologica e
digitale, proprio perché si pensa che questa transizione possa permettere alle
imprese esportatrici di operare con più forza all’estero” ha chiarito Severi
durante il talk organizzato da Sistema Gelato.
L’importo finanziabile presenta un limite massimo di 300.000
euro e l’ulteriore paletto che l’importo non superi il 25% del fatturato medio
dell’ultimo triennio, ed è riservato alle Pmi il cui fatturato è dipeso per il
20% dall’export nel biennio (il limite scende al 10% nell’ultimo anno,
condizionato dalla pandemia), per una durata di sei anni di cui due sono di pre
ammortamento. Proprio la tempistica dilazionata dell’ammortamento, ha affermato
Antonio Verga Falzacappa (CEO Sistema Leader) rappresenta un fattore decisivo
nella spinta all’adesione delle aziende di filiera. “La risposta è stata di
grande successo” ha affermato. Precisando che: “Gli investimenti sono diretti
al miglioramento dei sistemi di produzione del gelato e all’inserimento di
impianti aggiuntivi per aggredire determinati mercati che richiedono, per
esempio, il ricorso a tipologie speciali di packaging. E poi c’è tutto il tema
del digitale e del miglioramento delle piattaforme aziendali”.
Meno convincente, almeno finora, è stata la seconda
opportunità di accesso ai finanziamenti di Simest ovvero lo sviluppo del
commercio elettronico delle Pmi all’estero. Si tratta di finanziamenti di
durata inferiore (4 anni, di cui uno di preammortamento) erogati per il 50% a
titolo di anticipo spese e per il restante 50% a saldo dell’importo
rendicontato. Severi ha precisato che: “Il Pnrr permette di finanziare non solo
la creazione di una propria piattaforma, ma anche il miglioramento della stessa
o l’accesso a marketplace esterni. Non si tratta però di una novità e forse per
questo tende a essere meno utilizzata, anche se in precedenza il finanziamento
era esclusivamente destinato alla realizzazione di nuove piattaforme, mentre
ora comprende il miglioramento dell’esistente”.
Verga Falzacappa ha riconosciuto che la misura non ha avuto
particolare seguito, precisando però che: “Siamo ancora alle fasi iniziali e il
gelato, fortemente export oriented, è interessato ad aggredire i mercati esteri
sia con il lancio di piattaforme proprie, sia appoggiandosi a quelle di terzi”.
La terza e ultima opportunità di finanziamento riguarda la
partecipazione a fiere estere e altri eventi di carattere internazionale. “In
sede europea non erano mancate le perplessità, perché l’obiezione prevalente è
che la fiera in presenza non rientra nella voce della transizione digitale.
Invece l’Italia è riuscita a imporre la sua posizione, con due paletti: il
carattere internazionale della fiera a cui si partecipa e il 30% di
investimento minimo destinato alle spese digitali connesse alla fiera”.
I termini del finanziamento sono gli stessi dello sviluppo
di e-commerce: quattro anni, di cui uno di pre ammortamento. L’obbligo del 30%
di spese digitali, peraltro, viene meno se la fiera o l’evento a cui si punta a
partecipare sia di carattere ecologico o digitale.